Per la prima volta in vita mia da quando tifo Lazio, sto mettendo da parte la Cabala.
I riti, i contro-riti, non dire che oggi vinciamo... (accanto a me, in Tevere, c'è un ragazzo che invece se ad ogni inizio gara non mi rivela che oggi pareggiamo 0-0 non è contento: lui dice che funziona così).
Non si tratta di mitomania, chi mi conosce lo sa. Mi fido di questo allenatore, mi fido (della prestazione) di questi ragazzi. So che tornerò a casa contento in ogni caso. Questo entusiasmo genera altro entusiasmo (che etimologicamente significa avere un Dio - thou - dentro di se - en + siasmos), e quindi eventualmente miracoli come quello di Pedro ieri al 92', o come quello dello stesso Pedro in generale (37 primavere). Un entusiasmo così genera Marusic giocatore di pallone, Pellegrini e Isaksen che entrano a 5' dalla fine, danno il fritto e la decidono con la loro determinazione.
Grazie, mister Baroni. Le più belle storie d'amore iniziano sempre così: con una certa titubanza all'alba del primo incontro.

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