La morte di Sinisa Mihajlovic è come quando da piccolo scopri che babbo natale non esiste: un trauma vero e proprio. Proprio dei grandi è lanciare messaggi dall'aldilà. Sinisa, con la sua morte, ci ha ricordato la crudezza e lo shock della morte. Che Mihajlovic stesse male non è un'attenuante al colpo, tremendo e indelebile per chi come noi lo ha tanto amato. Allora la morte esiste per davvero: non ci si salva dalla morte. Che senso ha allora combattere, come lui ha fatto in questi ultimi difficili anni? Il senso non è mai individuale: la direzione della nostra vita, ecco il senso, ce la dona l'amore degli altri. Sinisa ha lottato per la sua famiglia, e noi abbiamo sperato per lui. Eccolo il grande paradosso dell'esistenza: essa si fa tanto più presente quanto più "manca" all'appello. Dove sei Sinisa? Nell'eternità.
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